Turismo indiano, complessità dei visti punisce gli arrivi in Europa?

Il costo e la complessità del processo di visto turistico della zona Schengen sta facendo perdere all’industria turistica europea un miliardo di dollari all’anno dal mercato indiano, stando a quanto affermano i risultati preliminari dell’indagine sull’impatto dei visti dell’Associazione Europea del Turismo.

I membri dell’ETOA hanno in particolar modo contattato e intervistato le organizzazioni che forniscono i visti di viaggio per i clienti indiani che viaggiano in tutto il mondo e hanno scoperto che, tra coloro che hanno viaggiato negli ultimi 12 mesi, quasi il 60 per cento aveva considerato la zona Schengen come una destinazione possibile. Tuttavia, di questi, il 55% non ha completato la domanda di visto, con il 30% che ha cambiato idea prima di presentare domanda e il 25% che ha abbandonato la domanda a metà strada.

Le ragioni di entrambi sono dovute principalmente ai costi, alle difficoltà pratiche percepite e ad altri fattori negativi associati alla domanda di visto. Nel 2017, ricordiamo, 920.699 domande di visto Schengen sono state ricevute da cittadini indiani; 837.109 sono state concesse, con un tasso medio di rifiuto del nove per cento.

Se lo stesso tasso di rifiuto fosse stato applicato al 55 per cento che, invece di cambiare idea prima o durante il processo di richiesta del visto, ci sarebbero stati più di mezzo milione di visti in più ai viaggiatori indiani. Con una spesa media in destinazione di 2.000 dollari a persona, i calcoli di cui sopra rappresentano un miliardo di dollari di potenziale costo di opportunità per l’Europa, senza contare la spesa per i viaggi e gli alloggi internazionali.

Si tenga anche conto che due terzi di coloro che non hanno mai fatto o abbandonato una domanda di visto Schengen dall’India, sono andati ancora in vacanza all’estero, e che più di un quinto è andato in una destinazione europea al di fuori di Schengen e Regno Unito/Irlanda.

Tom Jenkins, amministratore delegato dell’ETOA, ha in tal proposito affermato come i costosi e complicati sistemi di visto turistico sono in grado di scoraggiare i visitatori, e che il  nuovo codice dei visti Schengen deve essere adatto allo scopo di stimolare i viaggi “legittimi”, on un prezzo da rivedere, e ulteriori investimenti per accelerare i tempi di elaborazione.

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