Turismo francese, ci si attendono ricavi record nel 2018

Nell’ultimo rapporto sul turismo internazionale in Francia, la Banque de France evidenzia i risultati positivi del settore, pur in concomitante presenza di alcune debolezze. Se la tendenza tracciata dovesse continuare, il 2018 dovrebbe candidarsi per essere un anno record per il turismo francese.

Di fatti, dopo un forte calo, dovuto in particolare agli attacchi terroristici sul territorio francese, le entrate turistiche sono aumentate tra il 2016 e il 2018, al punto che il record stabilito fino al 2014 (54 miliardi di euro) sta per essere battuto. Dopo un 2017 che ha raggiunto 53,7 miliardi di euro, i dati disponibili in un periodo di 12 mesi tra luglio 2017 e giugno 2018 superano già i 56 miliardi di euro. Secondo la Banque de France, il saldo del settore (vale a dire le entrate meno le spese) ha così raggiunto quasi 17,5 miliardi di euro, il livello più alto dal 2013.

Il 2018 sarà probabilmente un anno particolarmente dinamico per il turismo francese: il Quai d’Orsay ha recentemente rivelato che i suoi servizi hanno registrato un aumento del 2,3% nei primi otto mesi dell’anno. Allo stesso tempo, il governo ha dichiarato che intende migliorare la promozione della destinazione francese, mobilitandosi anche sulla questione della forza lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione. Miglioramenti che, in fondo, dovranno essere attuati tenendo anche conto delle Olimpiadi del 2024.

I dati della Banque de France mostrano anche i Paesi da cui proviene la maggior parte dei ricavi del settore. Le prime dieci fonti rappresentano i tre quarti dei ricavi: sette dall’Europa, due dall’Asia e uno dall’America. Il Belgio è il maggior cliente, con 6,5 miliardi di euro, pari al 12% dei ricavi. La spesa di questi dieci Paesi è aumentata lo scorso anno, con l’eccezione di americani e italiani, che hanno speso un po’ meno.

Il confronto tra il luglio – agosto 2017 e le entrate di quest’anno rivela anche che la spesa è in forte crescita nel 2018: inglesi, tedeschi, spagnoli e americani spendono tra il 13% e il 15% in più quest’anno, con un dato che raggiunge addirittura il boom del 58,8% per i turisti giapponesi. D’altra parte, gli svizzeri hanno stretto la cinghia, così come i cinesi, che quest’estate hanno speso l’8,4% in meno.

 

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