Malesia, moschea chiude le porte a tutti i turisti

Una moschea in Malesia ha implementato un divieto totale di accesso ai turisti dopo che la pubblicazione su Internet, con conseguente viralità, di un video che mostrava due donne che ballavano all’aperto in abiti succinti.

Il video mostra la coppia che balla a piedi nudi su un muro di fronte al luogo sacro, in pantaloncini, con un comportamento che è ampiamente percepito come irrispettoso in questa regione tendenzialmente conservatrice. La moschea della città di Kota Kinabalu nello stato di Sabah del Borneo – una popolare attrazione turistica dove i visitatori sono tenuti a osservare i codici doganali e di buon costume locali – ha dunque scelto l’estremo provvedimento di chiudere i battenti a tutti i visitatori.

Datuk Jamal Sakaran, il presidente della moschea, ha descritto il comportamento delle donne come “deplorevole”, poiché i turisti della zona erano stati informati sulla condotta appropriata da tenere dentro e fuori la moschea, secondo il sito di notizie malesi The Star.

Abbiamo aperto le porte ai visitatori perché vogliamo introdurre e far conoscere alla gente la bellezza dell’Islam, ma tale azione ha offuscato l’immagine della nostra religione“, ha affermato Jamal. “Ci sono ancora alcuni che non mostrano rispetto. La nostra azione immediata è quella di chiudere la moschea ai visitatori. Tutti gli autobus, le auto a motore e i taxi non sono autorizzati a portare i turisti nel campo o parcheggiare i loro veicoli nell’area”.

Ricordiamo come il ministero del turismo e della cultura e quello dell’ambiente stanno prendendo misure specifiche per poter identificare i turisti, al fine di evitare comportamenti “oltraggiosi e irrispettosi”, soprattutto di fronte a un luogo di culto, precisano dal governo.

Purtroppo, questa non è certo la prima volta che i turisti si scontrano con le autorità della piccola regione malese, il 55 per cento del cui territorio quali è costituito da foreste e aree protette. Nel 2015, un backpacker britannico, due canadesi e un olandese si sono dichiarati colpevoli di aver commesso atti osceni in un luogo pubblico dopo essersi spogliati sul Monte Kinabalu. Il sito è sacro per molte persone del luogo, che ritengono che la montagna conservi gli spiriti dei loro antenati, portando alcuni a sostenere che l’atto irrispettoso ha provocato un terremoto che si è verificato diversi giorni dopo, uccidendo 18 persone.

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