Forte crescita dei flussi turistici italiani per fine anno

Secondo quanto afferma un recente studio condotto da Federalberghi, il numero degli italiani in viaggio durante le festività di fine anno (quelle a cavallo tra il Natale e il Capodanno), starebbe crescendo di buona lena, trascinando un fatturato di settore verso gli 8,7 miliardi di euro, in aumento del 9,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dunque, le festività di fine anno offrono dei segnali sicuramente confortanti per il settore turistico italiano, sancendo che saranno 14,2 milioni gli italiani che dormiranno almeno una notte fuori casa.

Secondo quanto rivela un’indagine condotta dall’istituto ACS Marketing Solution, il numero degli italiani che trascorrerà fuori casa le vacanze è cresciuto dell’11,6 per cento. Tuttavia, rimangono anche 46 milioni di italiani che non andranno in vacanza, per scelta o per necessità (nella metà dei casi, pare, per motivi economici). Per quanto concerne il giro d’affari, si è già ricordato che lo stesso è cresciuto sfiorando la doppia cifra a quota 8,7 miliardi di euro, confermandosi come una delle spinte più interessanti per l’economia tricolore.

Alla luce dell’analisi effettuata, sembra pertanto che gli italiani spenderanno e viaggeranno di più, ma preferiranno tendenzialmente gli spostamenti a corto raggio. Sta infatti calando la percentuale di coloro che andrà all’estero, tanto che a Natale il 91 per cento dei viaggiatori italiani rimarrà nel proprio Paese contro l’86 per cento del 2015, e solo il 9 per cento andrà quindi all’estero contro il 14 per cento di un anno fa. Meglio – ma non troppo – vanno le cose a Capodanno, visto e considerato che per celebrare il nuovo anno il 17 per cento dei viaggiatori si sposterà all’estero.

Secondo quanto sottolinea il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca i dati “sono un segnale di inequivocabile rafforzamento del settore. Che il 2016 dovesse connotarsi come l’anno della ripresa – prosegue Bocca – lo si era capito dai vari appuntamenti clou disseminati nell’arco dei dodici mesi. Anche se per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà ancora del tempo”.

Infine, si rammenta che la vacanza preferita a Natale è una città diversa da quella di residenza, mentre a Capodanno si punta soprattutto a una destinazione in montagna.

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