Cresce ancora il turismo religioso in Europa

15363_roma_piazza_san_pietroI numeri del turismo religioso nel vecchio Continente si fanno ancora più interessanti, ed è difficile, a questo punto, sottovalutare l’importanza che tale business riveste per l’intera economica continentale. Stando a quanto emerso nei lavori preparatori della conferenza internazionale che si svolgerà dal 9 all’11 novembre presso la Fiera di Vicenza, organizzata dall’associazione Future for Religious Heritage con il patrocinio del ministero dei Beni e attività culturali, del comune di Venezia, della Regione Veneto e di Confartigianato, infatti, il turismo legato ai luoghi di culto, in tutta Europa, sta raggiungendo numeri record che fanno ben sperare per una positiva evoluzione anche nel corso dei prossimi anni.

In particolare, nelle tappe di avvicinamento all’evento è stato osservato come, mentre in alcuni Paesi si assiste alla chiusura, alla demolizione o all’abbandono di un numero crescente di siti religiosi, in tutto il vecchio Continente si sta riscoprendo un interesse sempre maggiore per il turismo religioso e per i pellegrinaggi, che finisce con il riguardare tutti i principali luoghi d’Europa, e non solamente (o non più) le mete religiose più tradizionali e gettonate. La conferenza biennale di FRH in programma nei prossimi giorni servirà proprio a questo: accendere ulteriormente i riflettori sul contrasto sussistente tra il crescente interesse verso il turismo religioso e i pellegrinaggi, e l’incuria che spesso riguarda le località di destinazione.

Per quanto concerne le principali statistiche in tal proposito, sia sufficiente ricordare come nel 2016 il Consiglio d’Europa abbia individuato ben 32 itinerari culturali che comprendono vari segmenti della memoria, della storia e del patrimonio europeo e che permettono di interpretare al meglio la diversità che caratterizza l’Europa contemporanea.

Viene inoltre stimato, dai dati più ufficiali e attendibili, che ogni anno oltre 250 milioni di pellegrini si mettano in cammino in Europa attraverso i vari sentieri. Considerando che il turismo rappresenta ad oggi la terza attività economica più importante dell’Unione europea e che serve a impiegare circa il 5,2 per cento del totale della forza lavoro europea, pari a 9,7 milioni di posti di lavoro e a 1,8 milioni di imprese, soprattutto piccole e medie imprese, ne deriva che una maggiore concentrazione sul tema è più che richiesta.

Tra le principali statistiche a corredo della conferenza, il fatto che per il 27 per cento dei viaggiatori europei il patrimonio culturale sia un fattore chiave nella scelta della destinazione di viaggio.

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