Viaggi, gli italiani preferiscono… l’Italia

vacanze-in-italia-ad-ottobre-638x425Le mete internazionali sono sempre piuttosto attrattive, ma quando si tratta di organizzare un bel viaggio, alla fine gli italiani si orientano in massa verso il proprio Paese. Stando a quanto sostiene l’osservatorio Confturismo, ad esempio, nel mese di agosto il valore dell’indice di propensione al viaggio degli italiani avrebbe raggiunto il massimo di 69 punti, in aumento di 5 punti rispetto a luglio, con una particolare predisposizione per i viaggi all’interno dei fontini italiani.

Rispetto allo stesso valore dello scorso anno, l’indice è migliorato di 6 punti percentuali, per la massima percentuale di crescita da ottobre 2015 ad oggi. Eppure, il panorama economico internazionale non è certo facile: ne è conferma il fatto che – come anticipavamo in apertura – a trainare il business turistico è proprio il turismo locale, quello “fatto” in Italia.

Scorrendo gli altri dati presenti dall’osservatorio, emerge altresì un concreto miglioramento della percezione dell’andamento economico italiano, considerato che il saldo tra gli ottimisti e i pessimisti è migliorato di 7 punti nel corso dell’ultimo mese. La spesa turistica rispetto alla precedente estate è invece aumentata, o mal che vada rimasta stabile, per quattro italiani su cinque.

Tra gli altri dati meritevoli di commento, l’osservatorio Confturismo evidenzia come la propensione a viaggiare supera i 70 punti in tutte le aree del Paese, con la sola eccezione del sud e delle isole. Nei centri urbani con più di 100 mila abitanti si riscontra invece il risultato migliore, con un indice che raggiunge i 74 punti.

Infine, l’osservatorio ricorda come la durata media dei viaggi prevista per il prossimo trimestre sia incrementata leggermente nel mese di agosto, per un livello pari a 7,4 notti per vacanza. Per quanto concerne la destinazione, otto italiani su dieci continuano a preferire l’Italia come meta, con la Toscana, la Sicilia e l’Emilia Romagna in cima alle preferenze. L’incertezza legata al terrorismo, in alcune zone, sembra aver influenzato la scelta di viaggio fino a oltre quattro italiani su dieci. Per oltre la metà di tale popolazione, la variazione di meta è stata caratterizzata nella decisione di rimanere nel Paese.

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